Bruxelles, 22 gen. - La Corte europea dei diritti dell'Uomo ha condannato oggi la Francia perchè ha rifiutato l'adozione ad una donna omosessuale, affermando che si è trattato di una "discriminazione".La storia è quella di una insegnante di scuola materna di 45 anni, che dal 1990 convive stabilmente con una donna, una psicologa. E.B. abita nella regione del Jura e dal 1998 sta conducendo una complessa battaglia legale per ottenere una adozione che le viene ripetutamente rifiutata, secondo lei, a causa di una discriminazione sessuale. Per i giudici il rifiuto era invece dovuto alla "mancanza di una figura paterna" nel quadro familiare.
Nella sua sentenza la Corte afferma che "la ricorrente è stata oggetto di un trattamento diverso" e sottolinea che questa diversità dato che si riferisce unicamente al suo orientamento sessuale "costituisce una discriminazione sulla base della Convenzione sui diritti dell'uomo". "L'influenza della sua omosessualità sulla valutazione della domanda non è solo provata, ma ha anche avuto una influenzadecisiva (sul rifiuto, ndr)", continua la Corte. La sentenza, approvata per 10 voti contro 7, afferma dunque che il rifiuto dell'adozione viola l'articolo 14 (divieto di discriminazione) in combinazione con l'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. I giudici hanno anche stabilito un indennizzo di 10.000 euro a favore di E.B. Per i danni morali subiti. |
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Per fortuna che c’è l’Europa. La decisione della corte europea è importante anche per noi. Ma l’Italia sembra fare finta di essere in un altro continente.
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