Oggi sul "Corriere della Sera"

Oggi sul “Corriere della Sera”

corrieredellasera081106logo.gifIl caso “Coppie di fatto, lancio un appello ai miei colleghi per costruire una maggioranza trasversale”

La pd Concia: unioni, lavoriamo con Brunetta e Rotondi

La deputata omosessuale: il 51 per cento dei parlamentari voterebbe a favore 

Alessandra Arachi 

ROMA – La sua non è semplicemente una proposta. “Direi che è piuttosto un appello. Un appello nominale ai miei colleghi parlamentari: costruiamo una maggioranza, inedita e trasversale, per fare una legge sulle unioni civili”. Paola Concia è decisa. Alla sua prima legislatura da deputata nel Partito democratico, è oggi l’unica omosessuale tra gli eletti di Montecitorio e di Palazzo Madama. L’unica omosessuale dichiarata, perlomeno.

            “E quindi non posso che essere io a chiedere a questo Parlamento una scelta decisa su questa materia. Un appello nominale, appunto, che tolga di mezzo ideologie e schieramenti e guardi in faccia la realtà di oggi. Semplicemente”. Non poteva che essere lei a spalancare dal suo partito la porta bipartisan alla proposta dei ministri Gianfranco Rotondi e Renato Brunetta: è stata battezzata ancor prima di nascere, Didore (diritti e doveri di reciprocità). E ancor prima di nascere ha già  scatenato non poche critiche e non poche polemiche.

            Ma Paola Concia non si scoraggia. “Ho una convinzione ben radicata. Sono certa che almeno il 51 % dei nostri parlamentari è d’accordo sull’approvare una legge sulle unioni civili. Una legge di civiltà che in Europa esiste praticamente ovunque”.

            Ha una fidanzata tedesca, Paola Concia. E garantisce: “Lei è convinta che noi siamo un paese totalmente omofobo. In Germania è dal 2000 che esiste una legge sulla partnership. Un istituto giuridico specifico per gli omosessuali che la cattolica Merkel non ha nessuna intenzione di mettere in dubbio. E Sarkozy in Francia? Vuole modificare i Pacs per renderli migliori. È questa la destra europea”.

            In Italia la nostra destra esprime due ministri che presentano una legge sulle unioni civili d’iniziativa parlamentare. “è questa la strada giusta: la via parlamentare”, plaude Paola Concia. E spiega: “In Europa le leggi sui diritti civili sono nate tutte così. Ed è il motivo per cui i Dico hanno avuto problemi: erano fatti dal governo. Io, invece, invoco a gran voce la democrazia parlamentare”.

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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