Il link al mio intervento alle ore 14.13
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Resoconto stenografico.
Signor Presidente, volevo associarmi alle parole dell'onorevole Di Centa la quale, essendo stata una grande atleta che ha difeso con grande orgoglio i colori del nostro Paese, ha riferito quanto sia importante lo sport in Italia. Chi viene dal mondo dello sport, come l'onorevole Di Centa e me, sa che ogni atleta conosce a memoria l'inno di Mameli e ogni volta che lo canta si emoziona. Questa è la dimostrazione di quanto lo sport abbia fatto nel tempo ai nostri atleti, faccia del bene al nostro Paese e sia un grandissimo elemento unificante. Ringrazio, quindi, l'onorevole Di Centa per le belle parole che ha voluto pronunciare. Detto questo, volevo aggiungere una riflessione, signor Presidente: due giorni fa il CONI ha lanciato il concorso «Miss Sport Italia». Tutti noi sappiamo che il CONI è un ente pubblico, finanziato dai bilanci dello Stato. Dicevo che ha lanciato il concorso di «Miss Sport Italia». Noi, tra l'altro, stiamo assumendo, insieme all'Italia dei Valori, un'iniziativa parlamentare. Credo sia molto grave quello che ha attuato l'altro giorno il CONI istituendo questo concorso di «Miss Sport Italia» perché lo sport rappresenta l'ultimo baluardo del merito nel nostro Paese. Si vince perché si è più bravi, perché si sa giocare meglio a tennis, si sa sciare meglio, si sa correre più velocemente i 100 metri.
Credo che le donne e le sportive italiane, alla vigilia di questi 150 anni dell'unità d'Italia, non si meritavano tale trattamento. Le atlete italiane sono tutte belle perché è un elemento di bellezza riuscire a superare gli ostacoli che lo sport ti fa incontrare. Volevo, quindi, richiamare l'attenzione su questo; ripeto che, con l'Italia dei Valori - e mi auguro anche con altre parlamentari di tutti gli schieramenti -, prenderemo delle iniziative parlamentari in quanto è grave, per il rispetto delle atlete italiane, che il CONI abbia istituito il concorso di «Miss Sport Italia».