Il mio intervento alla Conferenza Nazionale delle Donne Pd.

Il mio intervento alla Conferenza Nazionale delle Donne Pd.

Care amiche e compagne,
 
Voglio innanzitutto ringraziare Roberta Agostini e tutte le donne che nei territori italiani si sono impegnate in questi mesi per organizzare e questo nostro primo appuntamento.

Non e' un ringraziamento formale. Perché sappiamo tutte le difficoltà che viviamo nella vita di Partito e Parlamentare.

Perché sappiamo che in questi anni di costruzione del PD il nostro ruolo e' stato pieno di contraddizioni, di problemi, di battute di arresto, ma soprattutto e' stato un ruolo "mancante".

Per questo ringrazio chi come Roberta Agostini e altre sono riuscite a superare difficoltà' e diffidenze.

Diffidenze che devo confessare ho avuto anch'io in questo tempo passato: la diffidenza verso un luogo come la conferenza delle donne che poteva e potrebbe sembrare un luogo superato, non all'altezza delle sfide che ci attendono, letto come sintomo di un Partito ancorato a vecchie modalita'
 
Ho superato le mie diffidenze e mi sono impegnata invece nella Conferenza perché la nostra forza, la nostra autorevolezza e la nostra leadership dentro il partito e' andata riducendosi pericolosamente. E la leadership di alcune non e diventata leadership collettiva e condivisa. E questo che dobbiamo costruire leadership diffusa!!!
 
E allora come ho detto tante volte, questa conferenza dovra' essere un punto di partenza e di ripartenza e dipenderà solo da noi se sapremo farne un luogo sterile e lamentoso oppure il luogo della costruzione di un nuovo protagonismo delle donne in questo partito e nella società.
 
Molte di voi sanno bene che negli ultimi anni in parlamento ho lanciato insieme ad altre l'allarme sul nostro ruolo nel Partito e nel gruppo parlamentare. Non siamo state molto ascoltate va detto, ce lo dobbiamo dire. Siamo passate per delle rompiballe. Troppo critiche verso il Partito.
 
Poi la realtà ha superato la fantasia: dai tempi in cui con Donata Gottardi il 22 aprile del 2009 ( sei giorni prima del caso Noemi) denunciammo Berlusconi alla corte di Strasburgo perché con le sue affermazioni pubbliche offendeva  la dignità di tutte le donne italiane, e' accaduto di tutto, l'inimmaginabile. E anche se non abbiamo visto le foto: il Re e' nudo.
 
Si e' alzato il velo su un paese che e' tragicamente tornato indietro sotto tutti punti di vista. MA E’ soprattutto la vita, il valore, la forza delle donne italiane A risentire moltissimo di questo arretramento, a tutti i livelli. La vita delle donne e peggiorata! Opportunità, riconoscimenti, immagine reale  e percepita: tutto questo è peggiorato qualitativamente e quantitativamente
 
La manifestazione del 13 febbraio, si deve riconoscere come segnale di non ritorno: il vaso e' colmo, bisogna scendere in piazza ma soprattutto ricominciare. Verso obiettivi chiari, espliciti, precisi.

Ricominciare mettendo innanzitutto un muro alla deriva misogina e machista di questa nostra società. Una delle peggiori d'Europa, che blocca l’innovazione, la progettualità, la ripresa perchè innanzitutto rinuncia, soffoca, sminuisce, disperde il contributo che potrebbero dare le donne.
 
Bisogna invertire la rotta. Ma per fare questo care amiche e compagne e' necessaria una presa di responsabilità da parte nostra. Le cose si possono cambiare se si ha chiaro il quadro:
 
La destra ha lavorato molto contro le donne italiane. Questo e certo.

Ma la sinistra ha lavorato poco, oppure ha lavorato male: scegliete voi, quale affermazione vi piace di più.
 
Del poco lavoro siamo responsabili anche noi, e quella piazza parlava soprattutto a noi.

Non vi siete accorte che siamo sparite dalla scena mediatica dopo il 13 ????
 
questo ci deve far pensare.

Quella piazza ci chiede di tornare a generare proposte.

Questa e la grande sfida che abbiamo davanti noi donne del PD e per questo questa 1 conferenza e' l'inizio di un percorso NUOVO.
 
Un percorso nuovo dentro e fuori il Partito.
 
Se siamo forti dentro, saremo forti anche nella società.
 
Se sappiamo imporre l'agenda politica acquistiamo autorevolezza.
 
Un milione di persone in piazza decide una campagna elettorale, sia chiaro.

Se il programma del PD sara' segnato fortemente dai temi che interessano alle donne italiane avremo guadagnato leadership e credibilità.
 
Noi dobbiamo aiutare le donne che hanno organizzato quella manifestazione ( e che ringrazio per un intuito pazzesco!!!)  a non far spegnere i riflettori.
 
A non far si che quella manifestazione sia stata antiberlusconiana e basta!
 
Così non e' lo sappiamo benissimo
 
Ma quelle donne e quegli uomini ADESSO vogliono risposte, vogliono una società diversa, NON POSSIAMO DISPERDERE QUELLE ATTESE.
 
PROPONGO QUINDI INNANZITUTTO DI mettere in piedi una piattaforma di proposte chiare e coraggiose, su cinque punti, su cinque grandi temi che devono permettere di trasformare il paese cambiando la vita delle donne:
 
Mercato del lavoro, pensioni e salari
 
Welfare e servizi
 
Rappresentanza in tutti gli organismi di governo della società
 
Lotta agli stereotipi
 
Diritti individuali e libertà
 
Sono profondamente convinta da sempre che non abbiamo solo il diritto di governare questo paese: ABBIAMO IL DOVERE DI FARLO. Con obiettivi chiari
Non solo perché gli uomini hanno d atto un cattivo esempio. Perché è nostro dovere e nostra responsabilità.
 
Non ce ne possiamo stare in disparte a guardare un paese che va a rotoli.
E finito il tempo del lamento, e' il tempo dell'agire a tutti i livelli perché come disse Hillary Clinton:
 
"Siamo qui per portare avanti la causa delle donne e la causa della democrazia, e rendere assolutamente chiaro che le due cose sono inseparabili. Non ci può essere vera democrazia fino a che le voci delle donne non saranno ascoltate."
 
Caro Bersani, Lucy disse Charlie Brown "forse non ho bisogno di te, perché dovrei accontentarmi di essere First lady? Perché non potrei essere io il presidente?... E poi una volta presidente, mancherebbe solo un passo per diventare Regina!!!"...
 
Non e una sfida a te, Bersani, è una sfida a noi stessi, perché un paese migliore si costruisce solo insieme: donne e uomini. Consapevoli che ognuno dei due deve avere gli spazi dove poter offrire al paese il massimo dei propri talenti!!!!

Perché un paese che rinuncia alle energie della meta' della popolazione e' un paese più povero, come e' più povero il nostro paese

E noi vogliamo un paese ricco socialmente ed economicamente

Lo vogliamo più libero, più giusto, più moderno: un paese che porti tutte e tutti nel futuro. Tutti Insieme, nessuno escluso.

 

Per vedere il video, ecco il link al mio intervento:

http://www.youdem.tv/VideoDetails.aspx?id_video=c679805c-4867-4c33-9793-7c5a2d6586ad

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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