Il desiderio di maternità non lo ferma nessuno

Madrid, 15 dic. (Apcom) - Un coppia di lesbiche spagnole potrà presto avere un bambino attraverso la fecondazione in vitro, di cui entrambe saranno 'madri biologiche', una per la donazione dell'ovulo fecondato e l'altra perché porterà avanti la gravidanza. La notizia è riportata dal quotidiano di sinistra 'Publico', e si tratta del primo caso del genere in Spagna.
L'operazione di procreazione assistita è stata infatti accettata dalla 'Commissione nazionale per la riproduzione umana asistita', un organo del ministero della Sanità di Madrid, che ha ovviato a un 'vuoto legale' che il governo socialista di José Luis Zapatero si propone ora di riempire con una riforma legislativa.

La legge iberica prevede infatti l'obbligo dell'anonimato per i donanti di gameti (spermatozoi od ovuli) nella fecondazione in vitro, tranne nel caso in cui lo sperma sia fornito dal marito della donna in una coppia eterosessuale con difficoltà di procreazione naturale. Ma nel caso di una coppia di lesbiche che vogliano entrambe essere madri biologiche, oltre al donante anonimo maschile esterno alla coppia, c'è il donante femminile dell'ovulo che sarò impiantato nell'utero della compagna. In assenza di una previsione espressa, che l'esecutivo Zapatero si appresta a inserire nella legge, la Commissione nazionale spagnola ha votato a maggioranza l'autorizzazione dell'operazione.

La portavoce socialista per l'Uguaglianza alla Camera, Carmen Monton, si è felicitata oggi per la decisione della Commissione: "L'importante è che per il futuro vi siano regole in modo tale che nessuno possa essere discriminato per ragioni di sesso", ha detto. Esulta anche la Federazione di lesbiche, Gay, Transessuali e Bisessuali (Felgtb), secondo cui "ciò che era assurdo era che nonostante la modifica del codice civile continuassero ad esserci ostacoli ad altri modelli di famiglia".

Ape

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