Ho parlato al cuore e alla testa di tutti, ho vissuto così questi straordinari trenta giorni di campagna elettorale. E' un mese che sono qui. Ho girato in lungo e in largo la provincia di Bari. Sono stata accolta con grande affetto e calore e soprattutto con grande rispetto, aspettativa e condivisione per la battaglia che conduco dentro il PD sui diritti civili e sulla laicità della politica.Nel mio volantino c'è scritto "I diritti civili sono parte di un progetto più ambizioso di società , perché solo l'inclusione di donne, omosessuali, giovani e immigrati porta allo sviluppo economico e sociale e alla modernità . I diritti degli omosessuali sono diritti umani. Non tolgono niente a nessuno ma aggiungono civiltà al paese, lo rendono più ricco e vitale. Come tanti e tante, sogno e voglio un paese in cui tutti i cittadini nel rispetto reciproco possano sentirsi cittadini di serie A. Per questo, il mio ruolo e il mio obiettivo sarà quello di favorire la collaborazione tra movimento LGBT, il PD e le istituzioni".
In tutte le iniziative alle quali ho preso parte ho parlato di come dobbiamo costruire insieme una società più giusta, una società dove i diritti degli omosessuali siano una grande fattore di crescita sotto tutti i punti di vista. Le persone questo lo capiscono bene. E' un linguaggio che arriva al cuore e alla testa di tutti.
E' stata una campagna elettorale bella e affascinante per me.
Ho potuto parlare il linguaggio dei diritti in una regione del sud, l'ho parlato ovunque, nei paesi più piccoli e più sperduti, tra i giovani e tra i meno giovani, tra donne e uomini in carne ed ossa, cittadini di una Italia migliore di come la politica e i media pensano di rappresentare.
C'è un'Italia che chiede concretezza senza perdere mai il senso della comunità , di quello che significa stare insieme, crescere, tutti. Vorrei che il 14 aprile vincesse questa Italia, quella che ho conosciuto in questi giorni. Il PD ha il dovere di rappresentarla e di guidare questo paese verso la modernità .
Vorrei che un giorno chi arriverà dopo di noi possa dire che abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. L'Italia sta attraversando un momento cruciale, ma so che la consapevolezza di questo potrebbe sfuggire a molti. E' questo il grande rischio da evitare.
La posta in gioco è grande: è il nostro futuro.