Ecco la verità!

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PD: MARINO,PITTSBURGH? NULLA DA NASCONDERE,POLEMICHE AD ARTE

NORMALE LETTERA FINE RAPPORTO LAVORO, SEGNALAI IO QUEI RIMBORSI (ANSA) - ROMA, 24 LUG - 'Nulla da nascondere, solo polemiche fatte ad arte'. Ignazio Marino risponde a fine giornata, con una lunga nota al 'Foglio', che stamattina ha pubblicato integralmente la lettera del 6 settembre 2002 con cui l'amministrazione della University of Pittsburgh Medical Center (Upmc), per la quale lavorava, gli contestava di aver presentato 'una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppie all'Upmc e alla filiale italiana'.

Marino afferma che si tratta di 'una normale corrispondenza di fine collaborazione di lavoro', ma sottolinea che a quella lettera 'ne e' seguita una seconda, firmata dal mio avvocato, che rettifica in maniera sostanziale il contenuto della prima'.

Quanto alla vicenda dei doppi rimborsi, Marino aggiunge 'quello che il Foglio non dice: fui io stesso ad accorgermi di alcune imprecisioni e a comunicarle all'amministrazione. Niente da nascondere. Nessuna polemica'. E sottolinea che 'l'occasione' gli consente pero' di 'chiarire' perche' nel settembre del 2002 ha deciso di lasciare il suo lavori di chirurgo a Palermo e di accettare la direzione del centro trapianti della 'Thomas Jefferson University' di Philadelphia.

(SEGUE).

 

PD: MARINO,PITTSBURGH? NULLA DA NASCONDERE,POLEMICHE AD ARTE(2)

(ANSA) - ROMA, 24 LUG - 'Ieri ho presentato il mio programma per il congresso del Pd - afferma Marino - con un discorso apprezzato in sala e da chi guardava e commentava sul web.

Purtroppo alcuni giornali hanno preferito occuparsi di polemiche create ad arte'.

'Il Foglio di oggi pubblica una lettera di 7 anni fa dell'Upmc, il centro medico dell'Universita' di Pittsburgh per cui ho lavorato per anni e che, insieme alla Regione Siciliana, e' stato tra i promotori del centro mediterraneo per i trapianti (Ismett) di Palermo. All'Ismett - dice Marino - sono stato amministratore delegato e direttore dell'attivita' clinica dal 1997 al 2002. La lettera, secondo il Foglio, contesta alcune irregolarita' amministrative, in particolare su rimborsi-spese per circa 5mila euro, erroneamente presentati. Chiariamo subito un primo aspetto: quella lettera e' una normale corrispondenza di fine collaborazione di lavoro. In un contesto come quello statunitense, dove valgono i principi di merito e responsabilita', e' normale che i privilegi che si accompagnano ad un incarico cessino al termine dell'incarico stesso, e che questo avvenga anche attraverso comunicazioni formali. Tra l'altro a quella lettera ne e' seguita una seconda, firmata dal mio avvocato, che rettifica in maniera sostanziale il contenuto della prima'.

'Quanto alla vicenda dei doppi rimborsi - prosegue Marino - quello che il Foglio non dice e' che fui io stesso ad accorgermi di alcune imprecisioni e a comunicarle all'amministrazione.

Niente da nascondere. Nessuna polemica. L'occasione mi permette pero' di chiarire perche' nel settembre del 2002 decisi di accettare la direzione del centro trapianti della 'Thomas Jefferson University' di Philadelphia'.

'La questione e' semplice: ad un certo punto del mio lavoro a Palermo, quando il centro si avviava a festeggiare i primi cento trapianti eseguiti, dal 2001 iniziarono forti interferenze nella gestione amministrativa. Oppressive e continue richieste di favoritismi rendevano via via piu' difficile, e poi impossibile, la conduzione del Centro secondo criteri di trasparenza e merito. Qualcuno - sottolinea il senatore Democratico - forse ricordera' che ho dovuto rispondere personalmente in tribunale per l'esclusione dall'appalto per la costruzione dell'ospedale di una societa' risultata priva della necessaria documentazione antimafia. Ma ho continuato a lavorare, tra difficolta' crescenti e mantenendo la mia ferma volonta' di fare il massimo per garantire all'Italia, e alla Sicilia, un centro di trapianti d'eccellenza'.

'Alla fine - conclude il senatore, candidato alla segreteria del Pd - dopo aver constatato che non vi erano piu' le condizioni per continuare, sono tornato a fare il mio lavoro di chirurgo negli Stati Uniti. Le ragioni di quella scelta sono le stesse che mi hanno portato oggi a candidarmi a guidare il Pd: non adeguarsi mai, ma portare in Italia regole, merito, responsabilita', trasparenza'.(ANSA).

 

PNZ 24-LUG-09 20:23 NNNN

Paola Concia

Paola Concia

Abruzzese di nascita, mi sono laureata presso La Facoltà di Scienze Motorie de L'Aquila. Il mio impegno in politica ha avuto inizio negli anni ottanta nel Partito Comunista Italiano, poi nei Democratici di Sinistra e in seguito nel Pd, di cui attualmente sono membro della Direzione Nazionale.

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