Domanda per i giornali e giornalisti
di Anna Paola Concia deputata PD
Una settimana fa c’è stata una imponente manifestazione per la libertà di stampa nel nostro paese. C’ero, ed è stata bellissima. Ora che (forse) su quel punto abbiamo pronunciato in migliaia una parola importante, vorrei fare una domanda ai giornali e ai giornalisti. E la faccio proprio perché ritengo che la loro libertà sia importante in una democrazia. In questi giorni stanno accadendo una serie di cose che elencherò. Prima notizia: lunedì prossimo nell’Aula di Montecitorio inizia la discussione della legge contro l’omofobia. Arriva un testo approvato in Commissione in modo bipartisan, dopo un anno di lavoro. Un testo che ha visto una accelerazione proprio grazie a giornali e giornalisti che ha dato grande risalto nel mese di agosto al fenomeno dell’omofobia. Fenomeno sempre in crescita nel nostro paese e che certo non è iniziato quest’estate. Il testo, però, arriva in Aula con una grande carenza, quella dell’assenza dello specifico riferimento ai transessuali. E’ un problema che dobbiamo affrontare ed e’ doveroso trovare una soluzione. Seconda notizia: ieri c’è stato il primo incontro tra il Ministro Carfagna e le Associazioni omosessuali e transessuali. Un incontro positivo, a detta di tutti, il primo di una lunga serie, mi auguro. Terza notizia: oggi ci sarà a Roma la manifestazione nazionale “UGUALI†organizzata da tutte le associazioni omosessuali e transessuali per rivendicare ancora una volta uguaglianza dei diritti per tutte le cittadine e i cittadini di questo paese. Bene: davanti a tre notizie direi di rilievo, non una è stata data dai giornali su questi tre accadimenti, non una parola da giornali di destra e di sinistra. Ve lo chiedo davvero per capire: perché dopo che giustamente avete passato l’estate a parlare di omofobia, di allarme sociale, non scrivete una riga sul fatto che si sta – caso anomalo -approvando una legge bipartisan, che resta il problema dei trans, che si fa una manifestazione unitaria nazionale, che la Carfagna finalmente ha incontrato le associazioni omosessuali e trans? E perché mai invece su tutti i giornali di ieri c’erano paginate su Mitterand, omosessuale accusato di pedofilia? Forse che degli omosessuali si può parlare solo male? Forse si può parlare di noi solo quando ci picchiano, o per accostare vergognosamente l’omosessualità alla pedofilia? Eppure eravate liberi di scriverne, nessuno ve lo avrebbe impedito. Eravamo in tanti, omosessuali e transessuali, a difendere la vostra libertà sabato scorso a Roma. Anche la nostra e’una battaglia di liberta’, e di civiltà , per rendere migliore questo paese. E il paese ha bisogno di una stampa libera che la sappia raccontare.